I convinti animalisti, compresa me, sostengono che vestire i cani, fargli il pedicure, o farlo sedere u una sedia ad un tavolo sia crudeltà verso gli animali, così come lo è tagliargli le orecchie e la coda.
E sicuramente Pamela Lyndon Travers, autrice del famoso libro "Mary Poppins" era della stessa opinione.
Come faccio a esserne sicura? Basta leggere il capitolo "Andrea della Signorina Lark", dedicato ad cagnolino della vicina dei fratelli Banks, i bambini affidati alle cure di Mary.
Il cagnolino si chiama Andrea, ed è molto triste perché non può mai oltrepassare il giardino della sua padrona, non può abbaiare gli altri cani a meno di non farsi rimproverare, ed è schiavo dei "trattamenti di bellezza" a cui la Signorina Lark lo costringe.
Un giorno però Mary Poppins, la tata magica tanto dolce quanto autorevole, lo fa scappare oltre il cancello, proprio davanti ai bambini, per permettergli di fare amicizia con un cane di strada peloso e disordinato; e quando la padrona lo va a cercare, Andrea rifiuta categoricamente di tornare, a meno che lei non soddisfi delle sue condizioni.
Primo: che faccia adotti il cane randagio, gli metta il nome "Benvenuto", e gli dia per letto un cuscino esattamente come il suo. Secondo: niente più pedicure e parrucchiere.
Sarà la stessa Mary a fare da interprete al cane, conoscendo lei la lingua di tutti gli animali.
Andrea non è altro che un cane che vorrebbe "fare il cane", ma non può per colpa di una padrona snob. E la sua ribellione è una sorta di esortazione all'indipendenza e a far valere le proprie opinioni.
Anche i cani, inoltre, hanno diverse estrazioni sociali. Infatti la differenza che passa tra Andrea e il cane "Benvenuto" è più che evidente, l'uno ricco e l'altro povero; ciononostante vorrebbero avvicinarsi ed essere amici, cosa relativamente poco comune tra gli esseri umani. Anche questo potrebbe essere considerata una lezione per i bambini: il rispetto sia per le esigenze degli animali, che per le diverse estrazioni sociali.
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