sabato 7 settembre 2019

Dall'animazione al live action in 3d

Negli ultimi anni ho notato che la Disney ha rilanciato tanti dei suoi vecchi film di animazione in versione live action con l'aggiunta degli effetti speciali in 3D. Hanno cominciato nel 2017 con La Bella e la Bestia, e hanno continuato fino a quest'anno, in cui ne hanno rilanciati addirittura tre - Dumbo, Aladdin e Il Re Leone. Ciononostante, seguendo su Facebook i commenti dei fan, risulta chiaro che quella che preferiscono resta pur sempre la versione animata. E a mio avviso hanno perfettamente ragione.
Nel 2018 hanno tentato di farsi notare con particolari sequel sui loro classici - vedasi il Ritorno al Bosco dei Cento Acri e Il ritorno di Mary Poppins -  ma neanche con quelli hanno trovato un riscontro positivo in fatto di critica.
Degno di nota potrebbe essere Ritorno al Bosco dei Cento Acri, se il l'intento dei produttori fosse stato quello di mostrare un film in stile favoletta come i vecchi film  di Winnie the Pooh; invece riguardo al Ritorno di Mary Poppins, la trama non eguaglia neanche la metà del classico film con Julie Andrews, soprattutto perché si sforza visibilmente di imitarla; oltretutto non somiglia minimamente al sequel immaginato e scritto da Pamela L. Travers, di cui l'unico esempio e la vecchia antiquaria impersonata dalla versatile Meryl Streep. Entrambi i sequel del 2018, seppur in modi diversi, ricalcano puntualmente il proverbio che i fatti dipendono dai punti di vista.
Nella versione live action di Aladdin la trama è sbrigativa, e i personaggi hanno una personalità completamente snaturata rispetto a quelli della versione del 1992. 
In Dumbo e nel Re Leone, nelle versioni classiche, gli animali compiono azioni stravaganti aiutati dalla più tradizionale animazione in 2D; nel live action, dato che il 3D ha lo scopo di renderli più realistici, realistico deve essere anche il loro atteggiamento. Nel Dumbo del 2019, non c'è un Timothy Q. Mouse che toglie il trucco dalla faccia di Dumbo con la spazzola, che fa saltare le elefantesse sulla sommità dei tendoni per lo spavento, o che abbraccia le bolle di champagne; e nel Re Leone del 2019 Timon e Pumba non ballano la Hola per distrarre le iene o fanno acrobazie con le liane. Questi erano alcuni degli elementi che più attiravano l'attenzione nelle scene di comicità nei film di animazione classici.
L'animazione 3D invece è come un inibitore per l'atteggiamento degli animali, che altrimenti sarebbero capaci di tutto con il tecnicolor.
La Disney si aggrappa ai suoi classici perché non sa più che cosa inventarsi, e usa come esca l'animazione in 3D e le facce di divi acclamati nel loro cast - vedasi la Streep, Emily Blunt, Danny DeVito, Will Smith, Ewan McGregor - ma non si rendono conto che così facendo suscitano la perplessità dei fan, dopo l'iniziale sorpresa di vedere personaggi più realistici e un'animazione tanto fantasiosa quanto verosimile.



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