domenica 27 gennaio 2019

Un elefante in giardino, di Michael Morpurgo

Un elefante in giardino è un romanzo storico per ragazzi ambientato, come in molti libri dell'autore di Michael Morpurgo nel corso di una delle due Guerre mondiali, che in questo caso è la Seconda. 
I protagonisti sono una famiglia tedesca di Dresda, un madre impiegata ad uno zoo locale con i suoi due figli, che sono molto preoccupati per le sorti del marito di lei partito per la guerra in Russia. Questa famiglia si rende originale e insolita agli occhi di tutti  portando a casa loro un'elefantina, chiamata da loro marlene, per salvarla dal'abbattimento necessario degli animali dello zoo in caso di bombardamento. Quando il temuto bombardamento avverrà si ritroveranno a scappare il più lontano possibile, e sarà prorpio la loro simpatica elefantina a portarli in salvo nel loro viaggio, a cui si aggiungerà per loro grande sorpresa un pilota Canadese dell'esercito nemico sopravvissuto ad una battaglia aerea.
 La storia è raccontata da Elizabeth, ormai vecchia e ricoverata in un ospizio, dove i vecchi trovano conforto alle visite di un bambino, figlio di una degli infermeri, che porta i suoi amici a giocare nel giardino. I suoi ascoltatori saranno proprio il bambino, chiamato Karl quasi come il fratello di Elizabeth, e sua madre. Il primo sarà subito profondamente coinvolto nel racconto dell'anziana, la madre, inizialmente scettica, finirà anche lei colrimanerne incantata.
L'ospizio e la vita che vi scorre fra anziani tristi e infermieri affaccendati funge da cornice apparentemente ordinaria all'interno di cui viene collocata una storia importante.
Di norma molti scrittori o gente del cinema da me letti, hanno raccontato la seconda guerra mondiale mettendo come protagonisti ebrei torturati e massacrati, o americani e  inglesi in lotta, ma Michael Morpurgo compie un'eccezione molto importante: lui assume il punto di vista dei civili tedeschi, del tutto ignari di quello che gli ebrei stanno davvero passando, che cercano solo di vivere come meglio possono in attesa della fine di un pericolo di cui non conoscono la vera ragione. Elizabeth e Karli, i due fratelli sono inquieti e perplessi alla vista delle uniforme naziste, e sperano solo che il loro papà torni a casa sano e salvo. Come bambini sono amanti dei giochi, e soprattutto degli animali; purtropo si vedranno rovinata la serenità della loro infanzia per colpa di questa guerra.
I protagonisti sono tanto i bambini e la lor madre quanto l'elefantina, che con la sua dolcezza e la sua instancabile andatura darà la forza alla famiglia per restare in piedi e continuare a camminare, oltre che a fare da sostegno a Karli sofferente d'asma,  che per non affaticarsi monterà sulla sua roppa.
Oltretutto viene elogiata la musica come balsamo alla sofferenza: duante la loro marcia verso la frontiera degli Alleati  i bambini, assieme alla madre e al pilota canadese canteranno per rendere la loro marcia meno dura, e così faranno pure durante le loro soste nelle stalle assime ad altri fuggitivi. 
Sia Elizabeth che sua madre si propongono fermamente di proteggere Karli, che essendo il più piccolo di tutti, è anche il più ignaro della gravità della guerra. Per questo la presenza dell'elefantina Marlene sarà ancora più indispensabile, lei darà al piccolo, col suo amore da animale e la sua dolcezza, una ragione per rassicurarsi e pensare che la vita può essere ancoa bella.
Inoltre sarà solo Marlene ad impedire, solo con la sua presenza diversiva, di far venire dei sospetti ai soldati tedeschi sul fatto che possano avere con loro un americano. 
è una storia profonda sui valori familiari e dell'importanza degli animali, e sull'inconsapevolezza della gente comune, fuori dalle manovre belliche, che tuttavia ne rmane vittima. Elizabeth la considererà il momento più importante della sua vita, che le ha permesso di maturare e diventare responsabile, all'ospizio avrà la tanto attesa occasione di tramandarla ad un bambino tanto dolce quanto lo era stato il suo fratellino.
Per questo Michael Morpurgo utilzza la cornice narrativa di un ospizio, per sottolineareil grande desidero dei vecchi di tramandare ai giovani il loro passato, solo che questi giovani devono essere sinceramente disposti ad ascoltare, perchè se lo saranno, come lo è stato il piccolo Karl, sproneranno ad ascoltare anche gli adulti, i loro genitori, come Karl ha fatto con l'infermiera sua madre.
 

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