lunedì 13 aprile 2020

I pensieri di un uccello in una gabbia d’oro


Tutto questo, l’epidemia, il sovraccarico degli ospedali, la quarantena, è successo proprio quando avevo appena trovato lavoro e preso la patente. Per via della quarantena i miei capi del lavoro mi hanno rimandato a casa, e non posso più nemmeno andare in città. Poco male, anche se potessi non cambierebbe nulla, perché è tutto chiuso. Possiamo uscire solo per la spesa.
Fatto sta che noi, io e la mia famiglia, vivendo fuori città in una villetta abbiamo anche un piccolo giardino, perciò tutte le volte che vogliamo prendere una boccata d’aria. Abbiamo degli alberi di cui occuparci, e la casa è abbastanza grande che dobbiamo pulirla per parti ogni giorno.
Questo isolamento forzato comunque mi dà parecchio da pensare, tipo a cosa faremo tutti una volta superata l’emergenza. Certo non potremmo tornare alla normalità, non dopo tutte le correlazioni tra il virus e l’inquinamento.
Ho in mente un sacco di cose che si potrebbero fare una volta finita l’emergenza. Per prima cosa le persone dovrebbero andare lavoro in bici - se non devono portare la spesa o accompagnare i bambini a scuola - poi autorizzerei la circolazione di mezzi pubblici solo se sono elettrici. Se è stato così facile fare leggi sulle restrizioni in così poco tempo, fare una legge sui mezzi di trasporto dovrebbe esserlo ancora di più.
Certi tipi di auto li terrei solo per i viaggi molto lunghi, tipo per andare da un lato all'altro del paese.
Altra cosa molto importante, voglio che i pesticidi spariscano! È di fondamentale importanza per gli insetti impollinatori e per la riduzione dell’inquinamento. Tutte le multinazionali si ostinano a usare quelle schifezze produrre di più, vendere e guadagnare di più.
Ma la sanno la novità? Guadagnerebbero ugualmente anche senza pesticidi.
Il loro problema è uno solo: vogliono la strada più breve. Purtroppo la strada più breve è spesso quella sbagliata, ma nessuno lo vuole capire. Dovrebbero domandarsi una cosa: dove spenderanno tutti i loro soldi se per accumularli hanno distrutto tutto? E io sono sicura che la mia è una domanda molto intelligente.
Nessuno a casa mia finora si è ammalato, e la nostra vita scorre con calma. Mentre svolgiamo le faccende domestiche ascoltiamo musica, nel tempo libero invece facciamo degli esercizi, vediamo film o facciamo giri di telefonate.
La Pasqua è stata tranquilla, almeno io ho avuto delle persona con cui festeggiarla perché non vivo da sola.
È stato il pranzo la parte migliore, come sempre, con lasagne, Casatiello (specialità napoletana), patate al forno, macedonia e – voglio precisare che non volevo – l’agnello. Al posto dell’agnello in sé per sé avrei voluto una cosa simbolica, tipo un agnello di marzapane.
Tuttavia non ho potuto fare a meno di ricordare che siamo ancora in quarantena. Certo la mia casa è comoda, ho la connessione internet, un giardino da godermi, provviste abbondanti, la musica quando voglio….ciò non toglie, però, che sono pur sempre rinchiusa.
Le gabbie d’oro, per comode che siano, restano sempre delle gabbie.
Ho letto i nostri giornali e buona parte dice che ci troviamo a un bivio. E io da parte mia ho già scelto quale strada prendere.
Se è vero che ognuno nel suo piccolo fa quello che può come diceva mia madre, per cominciare voglio smettere di crogiolarmi nell'inerzia. Se ci pensate è così che siamo finiti per colpa di tutte le comodità che abbiamo.








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